L'Italia centrale è attraversata dagli Appennini, alte montagne che raggiungono i 2500 m e che d'inverno si coprono di neve. Sono selvagge e con pochi sentieri percorribili.
La gran parte dell'Italia centrale è collinare, ricoperta da boschi fitti, arbusti e prati, ma anche da coltivazioni d'ogni genere e molte fattorie. Le colline arrivano circa a 800 m d'altezza.
I boschi dell'Appennino sono ricchi do boschi, vere e proprie foreste abitate da animali d'ogni tipo, anche lupi ed orsi. Ci si può perdere facilmente.
Gli Appennini sono ricchissimi d'acqua, ci sono fonti potabili numerose, che alimentano molti corsi d'acqua. E questo consente di rifornire le borracce molto spesso.
La via principale che attraversa gli appennini centrali è la Via Salaria, l'antica via del sale. E' lastricata in alcuni punti o sterrata in altri. Ma ci sono anche piccole stradine sterrate secondarie.
Per attraversare i fiumi o i burroni, i romani erano maestri nel costruire ponti, grandi e piccoli. La Via Salaria, per fortuna, è piena di ponti dove serve.
Il tugurium era una piccola capanna, spesso di canne e arbusti. Serviva da rifugio ai pastori o ai contadini, come rimessa di attrezzi agricoli.
I recinta oggi vengono chiamati stazzi e sono dei recinti, appunto, in cui venivano raccolte le pecore o le mucche dopo il pascolo. Erano e sono ancora oggi difesi da cani pastore molto aggressivi.
Gli oppida erano dei recinti fortificati, in cima alle colline più alte o alle montagne. Non hanno abitazioni e di solito guardano dall'alto le strade e i sentieri più importanti. Si usavano in guerra, come punti di guardia e difesa.
Il fundus era quella che noi oggi chiamiamo fattoria, o casa contadina. In tutta l'Italia centrale, allora come oggi, queste case isolate o in piccoli gruppi di due o tre case, le trovate ovunque sulle colline.
La mutatio era un punto di sosta per il cambio dei cavalli. Potevate lasciare il vostro cavallo stanco e cambiarlo con uno riposato per proseguire il viaggio.
La mansio era una vera e propria stazione di sosta. Bisognava lasciare i documenti, come negli alberghi di oggi, poi si poteva riposare, mangiare, anche dormire.
Spesso, le mansiones più importanti, erano attrezzate anche per il cambio dei cavalli o con piccole officine per riparare i carri. Veri e propri mothel del tempo dei romani.
In cima alle colline, o sulle montagne, venivano a volte costruiti dei santuari, templi dedicati a qualche importante divinità, come le abbazie in campagna che vediamo ancora oggi.
A volte, lungo la strada, ma soprattutto agli incroci, si potevano trovare questi tempietti, molto piccoli, dedicati a divinità e spiriti che proteggevano i viaggiatori.
In alcuni punti, sempre in cima ad alte colline che guardavano la strada più importante, si trovavano degli accampamenti di soldati. Ma erano fatti di pietra, per durare nel tempo e facevano da guardia. I soldati si occupavano anche di mantenere la strada in buone condizioni.
Il vicus era un paese vero e proprio, a volte anche circondato da mura. Tanti vici alleati e vicini tra loro venivano chiamati "pagus". Insomma erano paesini come li vediamo noi oggi.
Il municipium era una vera e propria cittadina, governata da magistrati e con un proprio piccolo senato, come quello romano. Potremmo definirli gli antichi capoluoghi di Provincia.