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Con la cessazione dei combattimenti e l'entrata in vigore dell'armistizio di Compiègne alle ore 11:00 dell'11 novembre 1918, l'Austria-Ungheria era ormai disgregata in due entità differenti, sia Austria che Germania erano senza imperatore, ma i problemi che le nazioni sconfitte avrebbero dovuto affrontare erano enormi: combattere le forze rivoluzionarie di sinistra e il militarismo di estrema destra e rivitalizzare l'economia distrutta. Ma anche per le nazioni vincitrici gli impegni della pace rappresentavano un peso gravoso: mantenere la promessa di una vita migliore fatta ai soldati che tornavano dai campi di battaglia e gestire le controversie territoriali dei nuovi stati sorti dalla caduta degli Imperi centrali non fu impresa affatto semplice, considerando poi le conseguenze che ogni decisione avrebbe potuto avere. Dalle rovine dei quattro imperi sconfitti emersero diversi nuovi stati. Il 1º dicembre 1918, tre settimane dopo la fine delle ostilità, a Belgrado venne proclamato il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni che racchiudeva molte minoranze etniche tra cui tedeschi, bulgari, italiani e ungheresi. Gli sconfitti rimasero delusi dalle conclusioni della conferenza di Versailles, ma anche alcuni dei paesi vincitori videro negarsi possedimenti territoriali e alcune clausole istituite con gli Alleati per convincere le altre nazioni ad entrare in guerra a loro fianco. I filmati ripercorrono il dramma della conclusione del conflitto e le sue devastanti conseguenze, politiche e soprattutto sociali.

 

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