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Durante la prima metà dell'Ottocento la nazione fu intesa coesistente pacificamente e pariteticamente con altre nazioni. Successivamente il nazionalismo fu legato alla reazione contro la democrazia parlamentare ed all'espansionismo delle nazioni d'Europa impegnate nella gara di supremazia extraeuropea, il colonialismo. Nella prima metà dell'Ottocento il nazionalismo, nell'accezione più alta del termine, cioè come espressione suprema dell'idea di nazione, si sviluppò con maggior vigore in quei paesi che non si erano ancora dotati di uno stato unitario, come la Germania e l'Italia. Quando ciò avverrà, negli anni sessanta di quello stesso secolo, gli equilibri europei verranno sconvolti e con essi si accelererà la decadenza dei vecchi imperi multinazionali (soprattutto dell'Impero austro-ungarico e di quello euroasiatico Ottomano), mentre il nazionalismo assumerà caratteri diversi negli Stati-nazione: in Inghilterra si identificò con la missione imperiale britannica, in Germania si sforzò di creare uno stato autoritario a forte vocazione protezionista e con suggestioni pangermaniste, in Francia si strinse attorno al tradizionalismo monarchico e cattolico della destra. La forza del nazionalismo allo scoppio del conflitto, viene ripercorsa da questi filmati in tutti i suoi aspetti, emblematici ed inquietanti, giungendo ad assumere quel valore di giustificazione della violenza che sarà fondamento degli interventismi nazionali.

 

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